Formigoni ha incontrato i vertici di Trenitalia e ha promesso che adesso le cose cambieranno. Una dichiarazione stentorea che fa il punto e rilancia con autorevolezza (e contrizione, a testimonianza di un dispiacere reale che prova per i suoi concittadini). Come se fosse arrivato ieri al Pirellone e, in tutti questi anni da presidente della Regione, non avesse trovato un minuto per visitare la stazione (eppure è lì di fronte) e dare un’occhiata ai tabelloni. Con tutti quei ritardi, con tutti quei visi tirati, con una sensazione di disordine e di degrado palpabile, soprattutto se confrontata con le stazioni di Barcellona o di Parigi… A me questa storia ricorda la vicenda dello zio Pietro di Matera degli spot di Trenitalia. E’ di qualche settimana fa, la ricordate? Comprate il biglietto in anticipo, magari per andare a trovare a Matera lo zio Pietro, diceva la pubblicità. La risposta è venuta direttamente dal sindaco della città della Basilicata, Michele Porcari: «Sono cento anni che i cittadini di Matera aspettano la Ferrovia dello Stato. E oggi Trenitalia non può prendere in giro gli italiani e, soprattutto, i materani, diffondendo uno spot in cui si raccomanda di prenotare l’intercity per Matera». Capite cosa intendo dire quando sostengo, magari ripetendomi, di non credere più a quanto mi viene raccontato? In questi mesi, ci siamo chiesti e abbiamo chiesto ripetutamente alla Giunta regionale perché i cittadini lombardi dovessero viaggiare lenti, sporchi e cattivi. Ci è stato risposto che andava tutto bene, poi tutto così così, poi tutto abbastanza male. Ora che l’emergenza è riconosciuta da tutti e quindi anche da Formigoni, si danno per scontate le soluzioni. Peccato che ormai, non ci creda più nessuno. Come se le dichiarazioni del presidente assomigliassero ai tabelloni degli arrivi. Ci sono scritte un sacco di cose, ma non corrispondono quasi mai alla realtà.

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