Mondadori-Rcs: non è questione di pressione politica, come dice qualcuno, ma di una incredibile concentrazione sul patrimonio italiano, non solo di quello che esce, ma di tutto ciò che c’è stato.

Non fosse una battuta triste, oggi, si potrebbe dire che il conflitto d’interessi e la concentrazione eccessiva sono diventati un vero genere letterario.

Non è quindi da collegarsi in particolare alla questione di chi compra, o meglio non solo a chi compra, ma al fatto che tutto o quasi sarà in mano sua. E anche se fosse un altro, sarebbe un problema lo stesso.

Diciamo che il fatto che sia Berlusconi è in questo senso un’aggravante (absit).

Non è da autore (piccolo, oltretutto) che mi preoccupo, ovviamente, ma da lettore e da cittadino.

Mi sorprende che nessuno della tonitruante maggioranza abbia nulla da dire. Eppure sono liberalissimi, no?

Non mi sorprende invece che chi scrive o spera di scrivere non dica che poco o niente: è l’effetto a cui si va incontro fin da ora. Che non si sa mai.

Problema colossale tra altri dello stesso tipo in un paese così poco liberale, nonostante tutti si dichiarino tali. A ogni occasione, tranne quando serve.

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