Che però serve subito. Sul Fatto di oggi, che riporta anche la campagna che abbiamo voluto chiamare Operazione Guardie Svizzere (#ogs), Filippo Taddei spiega come l’abbiamo concepita. E a che cosa serve. E perché serve subito.

Una mini-patrimoniale per una grande riforma (all’anno)

L’idea è molto semplice: prendere una quota del capitale privato per cambiare il paese migliorando la sua qualità del capitale pubblico, cioè le scuole, le università, l’ambiente. Come si fa? Con una mini-patrimoniale “vincolata”. Funziona così: prendiamo gli 8,500 mila miliardi di euro che costituiscono il patrimonio netto delle famiglie italiane, 6 mila miliardi dei quali sono ricchezza immobiliare (quella è già tassata dall’Imu). Ci sono quindi 2,500 miliardi – cioè una volta e mezzo il valore di quello che produciamo in un anno – che sono il patrimonio finanziario: titoli di Stato, azioni, obbligazioni, partecipazioni societarie. La metà di questi 2,500 miliardi è stimata essere nelle mani del 10 per cento delle famiglie italiane. Cosa succederebbe se tassassimo il patrimonio delle famiglie più ricche allo 0,5 per cento? Una stima conservativa, con esenzioni anche tra i più ricchi, produrrebbe un gettito di 5 miliardi di euro l’anno. Ma buttarli nel cesto della finanza pubblica sarebbe un errore: la patrimoniale incide su risparmi che sono il risultato di redditi già tassati, si può fare solo se hai ottime ragioni. Per questo la mini-patrimoniale deve essere finalizzata: ogni anno i 5 miliardi devono servire a finanziare una grande riforma. Un anno quella dell’università, l’anno dopo quella per l’edilizia scolastica e l’incentivazione economica per docenti e studenti meritevoli, poi ancora la messa a norma ambientale di tutti gli edifici pubblici, e così via: cinque anni di riforme rinnovano il Paese. Con questa proposta, una famiglia che ha 20 mila euro di patrimonio finanziario pagherebbe 100 euro l’anno. È un sacrificio, certo. Ma per un nobile fine. Forse una tassa che serve per investire, e non per distribuire delle mance, potrebbe rassicurare anche i mercati.

Filippo Taddei, Assistant Professor – Collegio Carlo Alberto

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