Avevo promesso una recensione del libro di Ferruccio Capelli, Sinistra light. Populismo mediatico e silenzio delle idee, Guerini e Associati, e non posso certo esimermi. Molti sanno che Ferruccio è un caro amico e non posso essere obiettivo come vorrei, però, vi prego, per una volta, fidatevi: è un libro che va letto. Perché dice cose che non solo mi sento di condividere, ma che nelle pagine di Capelli si precisano e si chiariscono. Perché descrive molto bene l’imbarazzo della Sinistra nella società dello spettacolo, la sua difficoltà a muoversi nell’era del conformismo sfrenato, l’incapacità di ritrovarsi intorno ad un progetto di società alternativo. La sua ‘leggerezza’ (e l’accezione del termine non è certo calviniana…), l’impari confronto con una destra che troppo spesso detta l’agenda politica e che parla un linguaggio più adeguato al tempo "devastato e vile" nel quale ci troviamo a vivere. E’ un punto di vista radicale e sicuramente parziale (ad esempio, avrei approfondito la questione della rappresentanza) che però costituisce un’importante riflessione sulla democrazia ai nostri giorni. Un libro (uno dei pochi) che fa riflettere, soprattutto ora che lo Zeitgeist, direbbe Raffaele Simone (Il Mostro Mite, Garzanti), soffia contro. Leggetelo!

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