C’è un bell’articolo, oggi, su Repubblica di Giovanni Valentini. È la presentazione del suo libro Voto di scontro, un dialogo con il figlio grillino.

Finisce così:

“Se noi vogliamo essere ancora presenti”, avvertì Aldo Moro all’XI Congresso della Democrazia cristiana, il 29 giugno 1969 a a Roma, “ebbene dobbiamo essere per le cose che nascono, anche se hanno contorni incerti, e non per le cose ho muoiono, anche se vistose e in apparenza utilissime”.

Oggi che siamo tutti immersi nell’incertezza esistenziale più cupa, questa “lezione” resta ancora valida e attuale. Le “cose che muoiono”, purtroppo, le conosciamo fin troppo bene. Ma le “cose che nascono” richiedono capacità di comprensione, disponibilità al confronto, impegno e intelligenza: anche per farle crescere e magari maturare, proprio come si deve fare con i figli.

A parte la sfumatura di inevitabile paternalismo, la questione è proprio questa, soprattutto se pensiamo che, oltre al figlio di Valentini, la maggioranza dei giovani italiani la pensa proprio come lui.

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