Corradino Mineo e i 101 giorni del governissimo.

Non dirmi quel che hai fatto (poco) per il Paese, dimmi quello che intendi fare nella situazione nuova che si aperta. Dopo la condanna del Caimano, le boutade sulla guerra civile, e l’alternarsi di ricatti e di pose da vittima del nostro (ex?) principale alleato. È questo che dobbiamo chiedere, tutti insieme, al nostro Presidente del Consiglio, Enrico Letta.

Le riforme Costituzionali che dovevano servire a far decantare lo scontro elettorale, a costruire un nuovo e fattivo clima di collaborazione tra Pd e Pdl, mi sembrano avviate su di un binario morto. Ora mister B mette al primo posto la riforma della giustizia, il Pd (oggi, non ieri) chiede che la riforma elettorale si faccia prima e indipendentemente da quelle costituzionali.

Forte del tempo (un paio d’anni) che ci sarebbe voluto per varare riforme, Letta aveva rinviato l’appuntamento con l’Europa al semestre di Presidenza Italiana dell’Unione, luglio – dicembre 2014.

Ora non c’è chi non capisca che il tempo stringe, I tedeschi stanno per votare, persino Habermas accusa la Merkel di sonnecchiare sul ciglio del vulcano. Nel 2014 voteremo per rinnovare il Parlamento Europeo. Dai, Enrico, dicci qualcosa, che Europa vuoi? Come intendi piegare lo stolido solipsismo dei popolari di Germania?

Se non scopri le carte, se ti affidi solo ad una cautissima diplomazia, ti limiterai a galleggiare, con il tuo governbo. E galleggiando ti farai logorare.

Economia. Basta con la demagogia del “Fare”, please. Un decreto omnibus, che a spiegarlo ci vuole l’interprete, pochi soldi e troppe regole. Dietro lo slogan degno del miglior Silvio, il tentativo di usare i pochi soldi disponibili per far credere (ai giornali?) che si stia facendo chissà quale meraviglia.

Così il governo non supera l’autunno, caro Presidente Letta. Consiglierei di rinegoziare l’accordo con il Pdl. Europa: linea dura con la Merkel. Provvedimenti per il lavoro. Pressione sulle banche (che hanno preso montagne di soldi dalla Bce) perché smettano di strozzare imprenditori e famiglie e di favorire la rendita. Misure contro evasori e corruttori. Diritti civili.

Il Pdl non ci sta? E dove va? Ma se pure fosse, caro Enrico, in democrazia il voto non è il trauma peggiore.

Cambiamo la legge elettorale e chiediamo consiglio alle italiane e agli italiani. Se vorrai, potrai sfidare Matteo Renzi e proporti di guidare un nuovo centro sinistra. Più realista,dunque rivoluzionario.

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