Vedo il ritorno allo schema socialdemocratico, della citazione continua dei socialisti europei, dell’auspicio che il Pd si apra a sinistra, in uno schema politico e sindacale arci-noto e, diciamo, non sempre vincente (anche perché solitamente prodromico ad alleanze con il famoso centro, assunto come tale).

Vedo molto orgoglio di parte, in questa operazione. Comprensibile dentro, molto poco fuori.

Ecco, la dico così: non sono molto d’accordo. E lo dico ora, pensando certamente al prossimo Congresso, ma soprattutto all’imminente (anzi, immanente) campagna elettorale.

Dicevo di un Pd senza quote, ecco mi piacerebbe anche un Pd senza etichette, né riduzioni di scuola.

Dicevo di un Pd a largo raggio, un «grande Pd», ma non perché ci si dovesse aprire solo da una parte.

Dicevo che il problema non era essere più o meno di sinistra, ma fare bene la sinistra, oggi, tenendo conto che c’è una doppia mossa che il Paese ci impone. E ci sono mondi e tradizioni che spesso trascuriamo, affezionati come siamo a ciò che conosciamo già, senza renderci contro che la categoria di quelli che rischiano, di questi tempi, avvicina chi è in difficoltà economiche, il precario ma anche molte imprese, che soffrono di un male molto simile. Perché ci sono, per fare soltanto qualche esempio, l’ambiente (questo sconosciuto), la rete, i diritti, i rapporti e le relazioni che cambiano, a livello globale (e rionale, anche).

Perché per me la prima cosa da fare, oggi, anzi ieri, è promuovere sia chi ha vinto le primarie (com’è ovvio che sia) ma tenendo conto anche dei sentimenti e delle sensibilità e delle proposte di chi le ha ‘perse’, perché le primarie non sono come le elezioni, non sono un «mors tua, vita mea», ma un’operazione politica complessa, che dovrebbe servire ad ampliare, appunto, e non a sbarazzarsi di chi è in minoranza. A collegarlo a un progetto comune, non a farne a meno.

E che quella traiettoria che viene dall’Ulivo del 1996 e dal motivo originario del Pd (che non è di Veltroni, per intenderci, ma di tutti quelli che si riconobbero in quella sfida) non si potrebbe né dovrebbe limitare a questa o quella posizione, che a volte un po’ “in ritirata”, con una punta di nostalgia. Proprio ora, per altro?

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