Antiorario Tour 2019
Antiorario Tour 2019

Sabato si parte, da Salerno, con Marco Tiberi, da un luogo fantastico, il Giardino della Minerva, un orto botanico dell’Alto Medioevo. Prima gli italiani erano così, quando investivano sulla scienza, le arti. La tecnica, pure. Sono secoli che non sembrano farlo più.

Dopo la presentazione di Fine, la serata proseguirà al Lanificio, un locale che abbiamo già conosciuto a Torino, in modo informale e ancora più diretto.

Il giorno dopo saremo a Marina di Ascea, dove Enpa presidia la nascita delle tartarughe, in attesa della schiusa. E non ci sono più scuse per trascurare la vita del mare.

Nella tappa successiva il pulmino si fermerà a Eboli, ma solo per ricaricare (nel frattempo rileggeremo Carlo Levi, dei luigini e dei contadini) e poi sarà la volta di Matera e Altamura e Bari, dove ci accoglierà Leonardo Palmisano con il suo Ascia nera (per la serie «i libri degli altri»).

E poi ancora a Lanciano e Senigallia, dove ci fermeremo, perché si parlerà diffusamente di clima, perché Giulio Cavalli ci porterà A casa loro, con il suo monologo che People ha appena pubblicato.

Questa è solo la prima parte, la seconda proseguirà per Ravenna, Imola, Firenze (un grande appuntamento, di cui dirò presto), poi ancora verso Roma, un salto alla Pecora Elettrica («Gli androidi sognano pulmini elettrici?») e un gran finale, dopo 2000 chilometri e tante ricariche. A bassa velocità, per guardarsi intorno. Per capire qualcosa più del solito. Per andare in profondità in un paese che abbiamo largamente perduto.

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