Così, conversazioni tra androidi nel 2049, che forse sognano pecore elettriche ma vivono in un’epoca in cui gli alberi sono un vecchio ricordo. L’altro androide peraltro risponde che si tratta di un albero morto. Per dire.

Segnatevi la data. Perché non è affatto fantascientifica, non è questione da Blade Runner, ma parla alla nostra generazione, della nostra generazione (in tutti le accezioni del termine). Così come non è fantascientifico quel riferimento alle api post-atomiche che chi ha visto il film avrà sicuramente colto (come nel libro di Maja Lunde), né quel mare che sale o quella pioggia che batte.

Prima del diluvio, facciamo qualcosa, che non sia soltanto preparare le zattere. Non è un film.

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