Possibile sostiene in tutta Italia progetti politici per le Amministrative (per una rassegna generale, trovate alcune informazioni qui).

Si tratta di progetti aperti, in due direzioni: messi a disposizione dei cittadini e aperti al loro contributo.

Progetti rivolti non solo chi la politica la segue e la pratica, non solo chi è impegnato nell’associazionismo: anche a chi crede nella riforma delle istituzioni, in una diversa cultura e gestione del potere, nella trasparenza dei meccanismi decisionali.

Non guardiamo a una sinistra identitaria, chiusa in se stessa e nemmeno una sinistra che non lo è più, confusa dal trasformismo e erosa da mille strappi mai ricomposti (anzi, in molti casi letteralmente caldeggiati).

Pensiamo a una sinistra laica e repubblicana, rigorosa e coerente, in dialogo con la società, non solo quella civile e impegnata, ma quella che lavora e produce, insegna e ricerca, studia e chiede fiducia.

Che sappia contaminarsi con ambienti e settori della società, non con il ceto politico della parte avversa, come accade in questi anni di trasformismo spinto e inconcludente.

Non pezzi giustapposti. Non la politica del Lego (e dell’ego, anche) ma la capacità di progettare insieme qualcosa di inedito, che si sottragga alla logica dei blocchi contrapposti, dei partiti della nazione, delle tifoserie senza idee.

Per questo da Padova a Catanzaro, da Genova a Sciacca, da La Spezia a Frosinone, lavoriamo così, felici di collaborare con CambiaVento, con Mizzica, con le «coalizioni» e le proposte condivise con altri.

Dove non siamo riusciti a trovare elementi sufficienti per lavorare in questo modo, non partecipiamo. Dove a un certo punto sono stati traditi gli impegni presi, ci siamo sottratti. Dove non sono chiare le alleanze, ci siamo astenuti.

Solo così, per Possibile, si ritrova fiducia nelle istituzioni e nella politica.

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