C’è chi attende i risultati del 30 aprile, giorno delle primarie del Pd, e chi attende quelli del Primo Maggio, quando si valuteranno le conseguenze di quei risultati, con la novità di altri movimenti ‘scissionistici’ che potranno manifestarsi.

Il tabù della ‘ditta’ è saltato e tutto si muove in un campo ipertattico. “Sto dentro per prender tempo” e “vediamo le percentuali poi decidiamo”. Una fisarmonica di posizione, che si stringe e che si allarga, tra chi è già uscito, chi è in procinto, chi non esce ma, ecc.

È il complesso del Primo Maggio.

Qualcuno addirittura aspetterà il solstizio d’estate, con le Amministrative, da cui si attendono sorprese (negative).

Altri smottamenti potranno venire da quanto accadrà in Parlamento, in particolare sulla legge elettorale, ma non solo. E chissà che l’impianto di Gentiloni tenga davvero, come pensano (pensavano?) tutti i commentatori.

Nel frattempo noialtri prepariamo #giornimigliori.

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