C’è da ritrovare un filo per uscire dal labirinto della politica e della sinistra in particolare.

Un filo robusto che rimetta in collegamento tutti i luoghi di iniziativa e di elaborazione, locali e nazionali. Che consenta agli elettori di scegliere un progetto chiaro, rappresentato da persone competenti e responsabili e libere dai condizionamenti delle forze che detengono il potere. Che rappresentino la società: non il ceto politico, ma i ceti fragili, coloro che rischiano, perché sono devastati dalla precarietà o perché investono in un Paese difficile come il nostro.

Un filo che colleghi tutto ciò che sta a sinistra e che intende farsi collegare, con una parola che serve sempre di più: sincerità. Una parola solo apparentemente impolitica che sola tiene insieme autonomia e unità.

Il filo non può essere che progettuale e programmatico, in un trefolo in cui siano ritorti elaborazione e mobilitazione, soluzioni scientifiche e iniziative civiche e civili.

Il filo non può che essere rivoluzionario, ecco perché Marianna: perché solo se i valori sono limpidi e lo sguardo planetario si può fare politica di questi tempi, per preparare insieme giorni migliori, per discutere di ciò che accade oggi guardando le cose dal futuro, consapevoli che gli obiettivi che si devono avere sono ‘lunghi’.

Possibile domani promuove la Costituente delle idee proprio per far partire quel filo da Roma e portarlo immediatamente in tutte le comunità, in ogni città dove c’è qualcuno che ne senta l’esigenza e voglia farsene carico.

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