Alla mia bambina la mia compagna dice così, con espressione che ho imparato da lei: fa’ pulito. Che significa, comportati bene.

L’espressione avrebbe (spiego tra un attimo il perché del condizionale) un alto contenuto politico, di questi tempi: fa’ pulito, non essere incoerente, non aggiungere confusione a confusione.

Avrebbe e non ha perché non è molto di moda: prevale l’idea, tipica del paesaggio politico italiano, che, nonostante le recenti scoppole, paghi di più la furbizia, la messa in scena, il dire e non dire, il fare e non fare.

La coerenza è considerata una virtù, ma è largamente dispersa, perché poi alla fine, così si dice, non paga.

Ecco, sarà che sono ostinato, ma credo che invece ci sia bisogno di una forza politica che sia coerente e nitida.

Che faccia pulito e faccia sul serio, che conservi una propria fisionomia, che dica le cose che si può permettere (e che si può permettere il Paese) senza eccedere e senza forzare.

Se ci pensate è l’unico antidoto a quello che chiamiamo populismo e che in realtà è solo sciatta demagogia.

Vale soprattutto oggi, nel momento in cui tutto a sinistra si muove o forse sembra muoversi.

Penso sia un errore che alcuni esponenti politici finora all’opposizione decidano di votare la fiducia al governo.

Penso sia un errore presentare la creazione di un nuovo gruppo o partito per poi far capire che in quel partito ci si torna.

Penso sia sbagliato rispondere alle nuove mode fallimentari della politica con vecchie mode, senza creare nulla di nuovo. E quando dico nuovo non penso alla comunicazione ma a qualcosa di più sostanziale.

Penso che sia sbagliato anche inseguire il fenomeno del momento, perché poi i momenti passano e non sempre il plot è coerente, appunto.

Fare pulito significa evitare certe inversioni a U, certe brusche retromarce, certi ghirigori, perché le persone faticano a capire.

Fare pulito significa affidarsi a scelte anche se queste sono presentate immediatamente come ‘perdenti’, perché è dalle scelte che dipende il discorso politico. Tutto il resto non è discorso, ma chiacchiera.

Fare pulito significa da ultimo non chiudersi, ma discutere con tutti coloro che intorno si muovono a partire però  da una propria linea, che è l’unica cosa che abbiamo. Senza creare contraddizioni, ma registrandole per capire se si possono superare. Individuando un obiettivo alto e impegnativo, non le convenienze del momento.

Tutto ciò passa per essere impolitico, ma fa’ pulito è un motto fondamentale. L’unico motto che conta, mentre tutto smotta.

E funziona così: che tutti quelli che hanno voglia di fare pulito si ritrovino, alla pari, e progettino insieme. Chissà che ciò che nel breve sembra improbabile non funzioni, alla lunga.

Perché è di cose serie e pensieri lunghi che abbiamo bisogno.

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