C'è una certa confusione sui giornali e sul web circa la votazione dell'emendamento presentato da Daniele Farina  per il gruppo di Sinistra italiana e bocciato dalla maggioranza che sostiene il governo.

Qualcuno dice che è stata una «provocazione», qualcun altro dice che la legalizzazione ha perso definitivamente, qualcuno ancora dice che non se ne farà nulla comunque.

Ora, l'emendamento proponeva di inserire all'interno della legge di bilancio una norma che consentiva di recuperare risorse per miliardi di euro, ben più di quanto le voci della manovra non riescano a fare. La legalizzazione, come ho spiegato anche nel mio piccolo libro Cannabis, può significare per lo Stato (e quindi per prevenzione e informazione e per la Sanità in generale), tra risparmi e gettito fiscale, 5 miliardi di euro all'anno (una stima cauta).

Poneva la questione in modo diretto, senza tergiversare, e non è un caso che i sostenitori della legalizzazione, anche all'interno del Pd, abbiano sottoscritto il testo, come abbiamo fatto con Luca Pastorino.

Il testo lo trovate alla fine di questo post.

Come potete vedere, compaiono le firme di cinque parlamentari Pd, più altri due dell'area della maggioranza.

Ora, la maggioranza può rispondere che non è così che si introduce la legalizzazione, anche perché la legge è in discussione in altra Commissione. E ciò si può concedere. Ma, arrivati a questo punto, ci sono molti «ma».

Segnaliamo per prima cosa che il segretario del Pd e premier, che è preparato su tutti gli argomenti e sta in tv, radio e streaming dalla mattina alla sera, ne ha parlato per l'ultima volta a maggio, nel corso di una diretta social, nella quale ha dichiarato che l'argomento «non è all'ordine del giorno», benché la proposta fosse già in Parlamento, sottoscritta da un numero altissimo di deputati e senatori, anche del suo partito.

Segnaliamo che la legge non ha fatto passi avanti in Commissione, da luglio, ovvero da quando è passata in aula.

Che una forza di maggioranza ha presentato migliaia di emendamenti per bloccarne l'approvazione.

Che in Commissione si parla ormai esplicitamente di una riformulazione del testo per ridurre la sua portata, con una limitazione della norma alla sola cannabis terapeutica (da armonizzare in tutto il territorio nazionale, perché già presente in alcune regioni) e forse con qualche apertura (minima) sulla depenalizzazione di alcuni comportamenti collegati (l'autocoltivazione, ad esempio).

Quindi, ieri non si è fermata per sempre la legalizzazione. Si è bocciato un emendamento che intendeva introdurla, mentre prosegue l'iter della legge.

Ciò conferma solo il fatto che la maggioranza che sostiene il governo non è favorevole alla legalizzazione. Che il premier non si esprime, mentre i suoi ministri sì (e contrariamente alla legalizzazione). Che il Pd sull'argomento è diviso, tra chi è favorevole, chi è contrario e chi è favorevole ma solo in parte.

Che la legalizzazione può passare soltanto con i voti dell'opposizione, M5s, Sinistra italiana e Possibile, in ordine di peso parlamentare.

Sarebbe democratico dirci, dopo mesi e mesi, che cosa intende fare la maggioranza. Ma ovviamente ce lo diranno solo dopo il referendum. Chissà come mai.

ART. 72.

  Dopo l'articolo 72, inserire il seguente:

Art. 72-bis. 
(Monopolio della cannabis e dei suoi prodotti derivati, nonché destinazione delle maggiori entrate all'emergenza sismica).

  1. La coltivazione, la lavorazione e l'immissione sul mercato della cannabis e dei suoi prodotti derivati, ovverosia i prodotti della pianta classificata botanicamente nel genere cannabis, sono soggette a Monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica. 
  2. L'Agenzia delle dogane e dei monopoli, di seguito denominata «Agenzia», senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e nell'ambito delle risorse umane e strumentali previste a legislazione vigente, provvede a seguire direttamente tutte le fasi di lavorazione della cannabis conferita, nonché di concedere all'interno del territorio nazionale licenza di coltivazione della cannabis per l'approvvigionamento dei siti di lavorazione dei siti indicati dalla Agenzia. Il Ministro dell'economia e delle finanze, con decreto da emanare entro due mesi dalla entrata in vigore della presente legge, sentita l'Agenzia, disciplina: 
   a) le modalità di concessione delle licenze di coltivazione della cannabis, le modalità di acquisizione delle relative sementi e le procedure di conferimento della lavorazione dei suoi prodotti derivati, determinando annualmente la specie della qualità coltivabile, le relative quantità e stabilendo il prezzo di conferimento; 
   b) le modalità di immissione sul mercato; 
   c) il livello delle accise; 
   d) il livello dell'aggio per la vendita al dettaglio, e le relative modalità di riscossione e versamento, nonché il prezzo di vendita al pubblico del prodotto; 
   e) le modalità di concessione da parte della Agenzia all'interno del territorio nazionale di licenza di vendita al dettaglio della cannabis e dei prodotti derivati, con particolare riferimento alla determinazione della loro distribuzione territoriale; 
   f) le modalità di vendita al dettaglio da parte dei depositari autorizzati e delle rivendite di generi di monopolio, ai sensi del decreto del Ministro delle Finanze del 22 febbraio 1999, n. 67 e della legge del 22 dicembre 1957, n. 1293.

  3. Le maggiori entrate rinvenienti dall'attuazione del comma 1, opportunamente accertate, fino al limite massimo di 5 miliardi di euro annui, affluiscono ad un apposito fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato ad assicurare la garanzia pubblica per la concessione dei contributi diretti finalizzati all'assistenza della popolazione e alla ripresa economica nei territori interessati dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e del 26 ottobre 2016 che si aggiungono a quelli riconosciuti con lo strumento del credito di imposta di cui all'articolo 51. 

72. 06. Daniele Farina, Ricciatti, Paglia, Marcon, Fassina, Melilla, Sannicandro, Scotto, Airaudo, Franco Bordo, Costantino, D'Attorre, Duranti, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Martelli, Nicchi, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Quaranta, Zaratti, Pastorino, Bruno Bossio, Culotta, D'Ottavio, Locatelli, Cominelli, Tino Iannuzzi, Zaccagnini.

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