Oggi è la volta di Pisapia e di Zedda che sarebbero orientati per il Sì al referendum. Di Pisapia si sapeva che non aveva ancora preso posizione: oggi dice che attende la Consulta e il suo giudizio sull'Italicum.

Posizione analoga a quella del pacchetto bersaniano, per cui il voto sulla riforma è collegato alla riforma dell'Italicum: una posizione per me molto sbagliata, perché la Costituzione ha valore autonomo e superiore (!) rispetto alla riforma elettorale. Sorprende che personalità così autorevoli abbiano simili posizioni, ma è tutto un posizionarsi, come sapete.

Nel frattempo torna in campo D'Alema e subito si polarizza il dibattito tra lui e il premier, con accuse reciproche che personalizzano al quadrato.

Da ultimo, ci sono alcuni parlamentari che hanno votato sì che hanno dichiarato che voteranno no e altri che ci stanno pensando, a votare no, ma ce lo dicono tra un po'.

In tutto questo, giovedì esce il libro di Andrea Pertici.

Si intitola La Costituzione spezzata. Lo trovate qui.

Un libro utile a ricostruire un lavoro lungo tre anni, da quando si è partiti con Berlusconi al Nazareno, i 108 sindaci a fare i senatori, la serena defenestrazione di Letta e un percorso di riforme di cui inizialmente non si occupava davvero nessuno, poi qualcuno (in Senato), poi anche quel qualcuno ha cambiato posizione, poi fortunatamente – in alcuni casi – l'ha cambiata di nuovo.

E poi canguri, sedute fiume, l'incrocio pericoloso con la legge elettorale, i dati inverosimili (risparmi per 500 milioni che in realtà sono meno di un decimo), i paragoni impossibili (con la riforma in senso federale dell'Ulivo del 1996), le strane dimenticanze (perché non sono trent'anni che non si fanno riforme: l'ultima, dieci anni fa, la fece Berlusconi, che peraltro all'inizio faceva parte del pool dei nuovi padri costituenti, poi ha cambiato idea ma forse la ricambia).

Quando nel 2014 segnalammo, proprio grazie alla collaborazione con Andrea Pertici e con altri (come Roberto Zaccaria, che del libro di Pertici cura la prefazione), l'importanza e la gravità della questione, molti colleghi ci dicevano: del Senato non importa niente a nessuno, non c'è motivo di prendersela così tanto, qualche ritocco e via. Non era e non è così.

Merito di Pertici quello di avere sempre seguito la discussione della riforma con spirito costituzionale, da professore, certo, ma da cittadino informato e consapevole, prima di tutto. Il libro rappresenta questo impegno e la possibilità di condividerlo nelle settimane e nei mesi a venire.

Un'ultima battuta: leggo che D'Alema e altri hanno in mente una proposta di riforma più modesta nelle proporzioni, più razionale, più condivisa. Al riparo dai rischi del testo boschivo, più seria e consapevole. Nel libro di Pertici troverete una proposta che avanzò – e noi con lui – già nel febbraio del 2014. Peccato che si sia aspettato il referendum per discutere in questi termini. Un'occasione mancata: responsabilità del governo e anche di qualche opposizione, possiamo dire.

Buona lettura, buona Costituzione.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti