Appena rientrato nell’ormai tradizionale albergo di Bogliasco, dopo la bella piazza piena di persone di Lavagna con Giulio e Luca, ripenso al fatto che nei prossimi mesi l’appello non lo dobbiamo rivolgere ad altri o aspettarcelo da chissà chi: dobbiamo rivolgerlo a noi stessi.

In un momento così, in cui la disillusione e la rassegnazione hanno superato di gran lunga la soglia di preoccupazione, dobbiamo provarci noi per primi: ciascuno di noi, in una personale interpretazione del tour ricostituente.

Per trasformare la campagna referendaria in una occasione politica seria, di letture e di approfondimento, di mobilitazione e di partecipazione.

Si può fare in molti modi: dalla rete (www.iovoto.no) alle strade, passando per l’attività dei comitati di Possibile, che danno il meglio di sé quando c’è da entrare in contatto con le persone.

Tocca a ciascuno di noi, ma non “così, per dire”. Proprio a ciascuno di noi, secondo le possibilità di ciascuno. Per rendere umana (e possibile) la politica di questo tempo devastato e vile.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti