Trovate qui la discussione con Oscar Giannino sull’8 per 1000.

Vedo che molti la vivono polemicamente, dicendo che si vogliono «sottrarre risorse a Papa Francesco», mentre si tratta, se volete, di una minima ‘moralizzazione’ di uno strumento previsto dalla legge della Repubblica italiana (che credo che anche il Pontefice, tra l’altro, auspicherebbe).

Ora, si chiede, come chiede da anni la Corte dei Conti, che le risorse pubbliche destinate alle confessioni religiose siano rendicontate nel dettaglio (ora non lo sono assolutamente) e che si riveda il meccanismo dell’inoptato, come accade per esempio nella normativa del 5 per 1000. Per una ragione di semplice correttezza e congruità: chi vuole esprimere un’opzione, lo faccia consapevolmente, insomma. Esattamente come già fanno i valdesi. Che dimostrano che non solo non è impensabile, ma è assolutamente praticabile.

Sono certo che questa maggioranza non prenderà in alcuna considerazione la questione, apprestandosi ad approvare (tra qualche ora) un condono tombale per i contenziosi tra Italia e Santa Sede di cui non parla nessuno (tranne noi, grazie al lavoro puntuale e analitico del collega Andrea Maestri). Ma sono altrettanto sicuro che si tratta di una proposta seria, razionale e civile.

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