La minoranza del partito della nazione chiede chiarezza.

Chiede chiarezza su Cuffaro e le tessere del Pd siciliano passate di mano. E però dimentica che il Pd governa con tutta la destra possibile la Regione Sicilia e ha conosciuto l’invasione (degli orsi?) già da almeno un anno, come denunciammo esterrefatti nella scorsa primavera.

Chiede chiarezza su Verdini, quando il già intimo di Berlusconi è interlocutore privilegiato del segretario del partito della nazione già da due anni. E sembra essere molto più informato della minoranza circa le mosse del permier e del suo entourage.

Chiede chiarezza su Tosi, che ha già dimostrato di preferire il partito della nazione alla Lega (con interviste pubblicate dappertutto).

Vero, non chiede più chiarezza su Alfano e su ministri e sottosegretari eletti con la destra che hanno ripopolato il governo: non lo chiede perché la minoranza si è abituata all’idea, perché allora lo decisero tutti quanti e non ricordo voti contrari da parte loro sulla brillante idea di cambiare premier per durare più a lungo e completare le pessime riforme. Con la destra.

Chiedono più chiarezza circa una cosa chiarissima che hanno condiviso e sostenuto, trattando come uno strampalato chi l’aveva preconizzata e denunciata. Facendo spallucce in occasione di ogni voto devastante, dal lavoro alla scuola, dall’ambiente ai diritti. Emarginando chi ha provato a denunciare questo slittamento che è iniziato tempo fa e che ha avuto soltanto una certa accelerazione.

Del resto, in fine velocior.

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