Più leggo i giornali più mi convinco che sia tutta fiction. I numeri al Senato ci sono per approvare la legge Cirinnà, soprattutto perché i 5s hanno garantito i loro voti (i 5s rimasti nei 5s e quelli che aderiscono al gruppo misto). Sono 50 e più. Quindi non si capisce quale sia il problema.

Non posso credere che Renzi e Di Maio possano permettersi di ‘bucare’ questo appuntamento. E non credo che Alfano – che da Renzi ha avuto tutto, compresa l’ondata di sottosegretari, che rafforza l’unione civile tra Angelino e Matteo – possa permettersi di fare il fenomeno. Nessuno di loro può avere interesse a fare saltare tutto (oggi Iacoboni sulla Stampa racconta del M5s e del Vaticano, tutto può essere, ma non credo sia così rilevante nel contesto di un accordo complessivo tra i due soggetti).

La legge, come hanno precisato gli estensori stessi, è una legge molto timida, con elementi che piacciono molto poco a chi come noi crede che solo il matrimonio egualitario possa risolvere le contraddizioni attuali. È un passo avanti e insieme un passo di lato, che non risolve la ‘partita’ sotto il profilo dei diritti.

Tutto quello che leggiamo sui giornali serve a rendere tutto più appassionante, me ne rendo conto, serve a trasformare tutto in una battaglia culturale, ma le cose sono più semplici. A nessuno interessa indebolire l’esecutivo, nemmeno ai cattodem che peraltro sono turborenziani. Il voto segreto può aiutare tutti quanti. A favore del governo, non contro.

Quindi Cirinnà passerà. Con i voti di un’altra maggioranza, come sempre capita quando si cerca di fare qualcosa di progressista (almeno un po’), da queste parti.

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