Ho proposto a chi li sta organizzando che il delegato di Parigi apra gli Stati generali di Possibile, che si terranno sabato 21 novembre a Napoli all’Arenile (Bagnoli).

Un’assemblea in cui si presenterà il testo-base dello Statuto, le proposte emendative ricevute dai comitati e si avvierà la fase democratica di votazione dello Statuto stesso e degli organi di Possibile, che si concluderà a gennaio.

Non credo che esista in Italia – esiste forse qualche analogo europeo – che discuta in questo modo. Che presenti i documenti in anticipo rispetto all’assemblea, che raccolga le proposte contrastanti e le pubblichi (succederà nelle prossime ore), che riporti le decisioni a tutti gli iscritti.

Ogni singola decisione, anche quelle in palese contrasto con l’impostazione originaria, sarà sottoposta al voto di ciascuno di noi. Per un confronto che sarà sottoscritto dai proponenti e posto in contrasto con chi non è d’accordo, in modo trasparente e leggibile, senza maggioranze e minoranze precostituite. Dibattito e consenso informati, insomma.

Una piramide rovesciata in cui i comitati nazionali siano esclusivamente al servizio dell’assemblea e non viceversa. Un’assemblea costituita in modo permanente attraverso la piattaforma democratica (a proposito, che nome le diamo?) e convocata periodicamente.

A Napoli faremo una cosa diversa dal passato e anche dal presente. Qualcuno forse non ne comprenderà il significato, ma sarà un passaggio per molti di noi decisivo.

Insieme alla democrazia, sarà in gioco la proposta politica, le campagne, le iniziative nelle duecentocinquanta comunità dove siamo già presenti. Perché «tutto si tiene».

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