Lo trovate qui. Tocci demolisce gli argomenti del goveno in poche righe.

Si può passare subito a discutere e ad approvare l’articolo 10 che autorizza l’assunzione di centomila nuovi insegnanti; basta aggiungere le norme connesse all’organico dell’autonomia ed estendere il piano assunzionale anche agli idonei del concorso e agli abilitati, visto che i finanziamenti consentono di chiamare circa 130 mila precari.

La ministra Giannini sostiene che non si possono anticipare le assunzioni senza l’approvazione dell’intera legge. Non è vero. Secondo l’ultima versione proposta dai relatori, le nuove procedure – gli ambiti territoriali e il potere di nomina dei presidi – sarebbero rinviate all’anno scolastico successivo 2016-17. Ciò significa che se fosse approvata l’attuale proposta i centomila verrebbero assunti nel 2015 con le regole tradizionali, cioè le nomine sarebbero effettuate dal Ministero direttamente nelle scuole.

Quindi non sono necessarie le norme della buona scuola per chiamare i nuovi docenti al primo settembre. Non ci sono motivazioni tecniche che impediscono la nostra proposta: prima le assunzioni e poi le altre norme.

Se non si accetta questa soluzione di buon senso è solo per un puntiglio politico che vuole scaricare su altri la responsabilità del rinvio.

Si è detto che è colpa di tremila emendamenti, ma non è vero. I lavori della Commissione Cultura sono fermi perché la Commissione Bilancio non solo non ha ancora concluso l’esame del provvedimento, ma ha segnalato diverse incongruenze. Ad esempio, ha rilevato che la Card è una voce salariale che deve rientrare nella normativa fiscale. Questa e altre osservazioni obbligano il governo a una riscrittura di alcune parti.

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