Paita e il Pd ligure hanno attaccato ripetutamente Luca Pastorino e la sua candidatura perché – a sentir loro – farebbero vincere la destra, proprio perché si collocano a sinistra del Pd. Che è il tipico argomento di chi non ne ha, anche perché come è noto il Pd ritiene da tempo, soprattutto in Liguria, di poter fare a meno di una parte consistente della sinistra, nella convinzione di poter vincere lo stesso, grazie a qualche aiuto che proviene dal centro e dal centrodestra.

Sulla base di una trovata di Franco Bechis, che aveva voluto fare un sacco di malizia su un incontro tra me e Toti (dalle colonne di Libero, giornale notoriamente vicinissimo alle mie posizioni), Paita aveva chiesto di chiarire il mio «inciucio» con Forza Italia. Che fa un po' ridere che proprio a me si attribuisca e si chieda conto di un «inciucio» con la destra, in un'epoca in cui va molto di moda Verdini, anche dopo la sospensione del patto del Nazareno.

Oggi, alla presentazione delle liste, si scopre che molti esponenti della destra sono candidati nelle liste che sostengono Paita. Ne avevamo scritto tempo fa, quando alle primarie si misero a disposizione in suo favore molti elettori e dirigenti della destra, però colpisce la presenza in lista di esponenti che provengono da Forza Italia e il protagonismo di alcuni storici supporter di Scajola che si candidano con Paita: ne scrive diffusamente oggi il Fatto quotidiano.

Ecco, potremmo dire: se non vuoi far vincere la destra, non candidarla.

E invece.

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