Ieri sul Corriere si diceva in un titolo che dovrei smentire l’inciucio (!) con Toti, a detta di Paita, perché avrei un accordo con Forza Italia per far vincere la destra.

Ora, a parte che il problema in Liguria è rappresentato proprio dagli inciuci che il partito locale ha con la destra di tutti i tipi, segnalo che la storia non ha alcun fondamento, come ho subito dichiarato ai giornali il giorno dopo, ma si sa che la calunnia è un venticello e c’è parecchia gente che ci soffia, non avendo altri argomenti.

Non potevo credere che qualcuno su questa scemenza (diffusa da Libero e prontamente ripresa dall’Huffington, che parla ancora di un Civati “pizzicato”, senza verificare nulla) andasse avanti a parlare per tre giorni, scrivendo addirittura che ci fosse un file audio (?!) a incastrarmi. Non c’è nessun file, nessuna pizzica, nessun inciucio. Però parliamone ancora un po’, su.

Fare l’opposizione al pensiero unico è complicato: ti proiettano addosso le cose che contesti, come lo spettacolo molto poco dignitoso di un partito delle larghe intese che da Ventimiglia a Acireale ingloba tutto e tutti, soprattutto a destra: poi se qualcuno se ne va a sinistra, cavoli suoi.

Ho incontrato Toti, che conosco molto superficialmente, il tempo per due battute in cortile, sulla soglia del Transatlantico, insieme a Gelmini, che era sulla porta. Anzi, lei era a destra e lui a sinistra, per la precisione. Poi credo si siano spostati. Ah, non so dove stessero andando: mi occupo di sinistra, non di destra.

La parte più consistente di una chiacchiera di due minuti alla luce del sole (eravamo all’aperto) è stata questa: mi hanno chiesto come mai tutti quelli che hanno qualcosa da dire sul governo, finiscono nei guai. La domanda seria era posta in modo scherzoso e in modo scherzoso ho risposto. Ironia della sorte, l’argomento si è rivelato centrale.

Siccome di me certa stampa preferisce offrire una stupida caricatura, ecco che cosa dichiara Toti, dal canto suo:

mercoledì 8 aprile 2015, 18:31:02 

Toti: con Civati abbiamo parlato di legge elettorale non di Liguria 

“L’ho incontrato in Transatlantico in pubblico” 

Genova, 8 apr. (askanews) – “Ho incontrato Civati in Transatlantico in pubblico, c’era anche la Gelmini, abbiamo parlato di legge elettorale, non abbiamo parlato di Liguria, faccio ammenda”. Lo ha affermato il consigliere politico di Berlusconi e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Liguria, Giovanni Toti, commentando le indiscrezioni secondo cui Civati gli avrebbe dato consigli per battere la candidata del centrosinistra, Raffaella Paita. 

Ora scusatemi perché devo andare a parlare con Tosi per il Veneto e Fitto per la Puglia (scherzo, direttrice dell’Huffington: con i suoi pezzi non firmati questa volta non mi pizzicherà!).

Non sono Civati, sono la Spectre.

Ed è giusto così: in un partito che va a destra, che candida persone di destra (ultimo episodio ieri a Molfetta, vedi alla voce Tammacco), che fa politiche di destra, bisogna accusare quelli di sinistra di far vincere la destra. Mi sembra il minimo. E non mi sorprende che Palazzo Chigi abbia subito preso la palla al balzo, grazie anche a una stampa che preferisce al racconto delle cose la costruzione di personaggi, funzionali al sistema.

Una parte del Pd fa partecipare alle primarie la destra, vince con il sostegno dichiarato di pezzi di destra, si accompagna nelle liste con figure di destra, ma quello strano è Luca Pastorino che se ne va dal Pd, perché favorisce la destra. Forse si intende la destra che il Pd ha risparmiato, la destra non del Pd, ma siamo veramente all’assurdo.

È incredibile, peraltro, il numero di articoli dedicati al vostro affezionatissimo, anche sulle prime pagine dei giornali, in cui non si dice che cosa penso, ma si discute di quello che starei in realtà facendo, delle scarpe che metto, dei vestiti che indosso, delle persone con cui parlo e delle cose che potrei avergli detto, con titoli che ribaltano sistematicamente i contenuti delle interviste.

A me una volta sembra strano, ora non più: cercare la stranezza dove non c’è serve a nascondere la stranezza che è davanti agli occhi di tutti.

O forse in effetti di questi tempi quelli come me sono proprio strani, essendo tutti gli altri sempre più uguali tra loro.

P.S.: scusate se vi ho fatto perdere tempo con la replica a cose che non esistono. E scusate se l’ho perso anche io.

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