Ieri il premier ha ripresentato l’Italicum come un “Mattarellum con le preferenze”.

A me sembra tanto un tre quarti di Porcellum e un quarto di trucco.

Tre deputati su quattro saranno eletti con le liste bloccate, in collegi molto più grandi di quelli del Mattarellum, con la possibilità di candidarsi in più posti, peraltro.

Chi perde eleggerà di fatto solo i capilista bloccati, spero si capisca una volta per tutte.

Il Mattarellum aveva collegi uninominali, piccoli (quelli dell’Italicum sono una via di mezzo tra Mattarellum e Porcellum, per dimensioni), in grado di offrire un rapporto diretto tra elettori ed eletti. Con primarie per legge per scegliere i candidati, assicurerebbe un rapporto democratico molto forte.

In più, il Mattarellum è maggioritario. L’Italicum, no. Ha il premio di maggioranza: specialità solo italiana, introdotta con il Porcellum.

Due cose diversissime che il premier continua strumentalmente a confondere.

Nel Mattarellum, è vero, c’era una quota proporzionale del 25%, che fu anche oggetto di un referendum mancato per poco. In ogni caso, è superabilissima. Volendo.

Dire che è una specie di Mattarellum non è vero, anzi, è una contraddizione in termini, che nasconde troppe verità (negate): diciamo che l’Italicum è un Porcellum con le ali.

Così va meglio.

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