E così con l’inchiesta di Roma criminale per molti esponenti del Pd sembrano essere andate in crisi le preferenze. E già che ci siamo anche le primarie.

Non pare vero ai sostenitori delle liste bloccate, anche a chi in passato sosteneva tutt’altra cosa, poter dire che le preferenze sono fonte di corruzione.

Personalmente preferisco i collegi uninominali, con primarie per legge per scegliere il candidato del collegio. Mi paiono la soluzione migliore, sotto tutti i punti di vista. Un Mattarella a doppio turno sarebbe la cosa migliore, senza troppi pasticci, premi comunque eccessivi, listini da tutte le parti, soglie che vanno e vengono.

Però mi pare che dare tutte le responsabilità allo strumento di per sé sia veramente molto, troppo strumentale.

Il problema è la concezione del potere tipo spremiagrumi, la lotta tra le correnti, il livello scandaloso dei gruppi dirigenti (che abbiamo visto come dirigono e cosa), la totale assenza di un riferimento politico e culturale, la pochezza di persone che per fare l’assessore venderebbero la mamma.

Tutte cose di cui non si accorge mai nessuno, perché se parli di queste cose sei un idealista, un po’ gufo anche. E quando parli di trasparenza, tracciabilità, selezione, tutela della politica, ci si annoia.

E invece personalmente continuerò a insistere, anche se non «paga» (che già il verbo dovrebbe far pensare).

Forse perché sono stato eletto sempre con le preferenze nella mia vita politica (in Comune, in Regione e, se consideriamo le primarie, da me volute fino alla fine e alla fine ottenute, anche in Parlamento).

Forse perché, a proposito dei soldi delle campagne elettorali, ho speso meno di centomila euro lo scorso anno per le primarie, con tantissimi piccoli finanziamenti, senza fare alcun accordo con i mamozi e i capibastone.

Forse perché a Roma, come in molte altre zone del Paese, arrivai secondo, con persone come Walter Tocci, Vincenzo Vita, Andrea Ranieri e i ragazzi che animano Roma Possibile che certo non sono nemmeno accostabili ai personaggi che troviamo nelle intercettazioni.

Forse perché credo che generalizzare sia molto comodo.

Forse perché semplicemente penso che la politica si debba fare in un altro modo.

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