Eravamo già in ritardo, quando ci sono andato, durante la campagna delle primarie. In ritardo di anni, per il futuro dell’acciaieria e per immaginare qualcosa di diverso, in campo industriale, per conservare il lavoro che si è perduto e per difendere una comunità da tempo in difficoltà.

È una grave responsabilità per tutta la politica degli ultimi anni. E riguarda tutti, anche chi come me non ha potuto fare niente per impedire quello che sta accadendo e per far cambiare direzione a una storia già segnata.

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