L’Italicum sta perdendo prematuramente i padri e – sembra – anche gli zii. Oggi, infatti, in un’intervista a Repubblica, il professor D’Alimonte, dopo essersi autodefinito “zio” della proposta approvata dalla sola Camera per la sola Camera, ammette che a quella legge andrebbero fatte alcune modifiche: dalla preferenza di genere alle soglie di sbarramento, che propone tutte uguali (per liste coalizzate e non), introducendone una anche perché le liste possano portare voti alla coalizione ai fini del premio di maggioranza.

Il professore dice anche che per far scattare il premio sarebbe stato meglio prevedere una soglia del 40% (anziché del 37%).

Ecco, si tratta esattamente di proposte che avevo avanzato in varie sedi, poi tradotte in alcuni degli emendamenti che avevo presentato (per migliorare una legge che comunque non mi piace) e che mi hanno fatto ritirare. Oppure, nel caso della preferenza di genere, si tratta di emendamenti che avevo sottoscritto e votato. Ma che sono stati bocciati in omaggio al famoso accordo, con la complicità della maggioranza del Pd, che pure si dichiarava favorevole. Purtroppo.

Come noto, ho una proposta alternativa anche sul Senato. Che proprio sul punto più controverso, quello della composizione (elettiva o di secondo livello) potrebbe rappresentare una mediazione tra il ddl governativo e quello Chiti e altri. Spero non di non dover leggere solo tra qualche mese che questa poteva essere la soluzione.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti