Mi scrive una collega:

Ma domani in direzione ci fanno scegliere se sfiduciare il nostro segretario o il nostro primo ministro?

C’è una lunga tradizione del centrosinistra in proposito.

Quello che colpisce è che dentro al Palazzo sono quasi tutti convinti dell’operazione subentro, mentre fuori i nostri elettori si fanno fuoco.

Proprio come nel 2013, poco meno di un anno fa.

E ora ci siamo incartati davvero, perché siamo al gridlock. A Washington è tra democratici e repubblicani, a Roma è tra democratici e democratici. Bello, no?

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