Care e cari,

sono a scrivervi per fare gli auguri per un nuovo anno che sia bello e democratico e per rendere trasparente e dichiarato il rapporto tra di noi, come credo gli elettori e i democratici italiani si aspettano che sia. Auspici che rivolgo a tutti gli elettori del Pd e di quel centrosinistra ‘largo’ a cui mi sono rivolto nei mesi scorsi, a cominciare da Matteo Renzi, con i miei migliori auguri di buon lavoro.

Per prima cosa, due considerazioni di metodo. Per quanto riguarda la partecipazione, tornerò a proporre consultazioni interne e un protagonismo diretto degli iscritti nelle decisioni e nella direzione politica. Come forse saprete, proposi un pacchetto referendario già nel 2012, ma il Pd, che pure prevede strumenti di consultazione molto 'diffusi', non si è ancora dotato di un regolamento che li renda possibili. Deve essere una partecipazione che diventi sinonimo di mobilitazione: a tutti i livelli. Che ogni cosa sia condivisa e parli a tutti e con tutti i soggetti. Si parla della difesa del territorio, ad esempio, e allora l'iniziativa legislativa, la proposta amministrativa nei Comuni, la discussione all'interno del partito, devono andare di pari passo. «Tutto è in tutto» e solo così potremo cambiare le cose: solo se il Pd si muoverà tutto insieme e dappertutto riuscirà a fare la differenza. Su tutto questo avanzerò proposte precise e articolate nei prossimi giorni, alla ricerca di un metodo (di lavoro e democratico) che sono certo avrà l'attenzione del nuovo gruppo dirigente del Pd. Così come sono certo l'avrà la proposta di un'analisi del bilancio del partito, sul quale abbiamo molto lavorato, per superare le opacità delle fondazioni e per avere un dato complessivo dei conti e dello stato patrimoniale del partito a tutti i livelli.

Per quanto riguarda le questioni politiche, solo alcune brevi considerazioni qui di seguito.

Per quanto riguarda il sistema elettorale, sono convinto che si debba tornare al Mattarella, nella versione del Senato, ipotizzando il doppio turno di collegio se vi saranno le forze per approvarlo. Sul Mattarella convergono molte forze politiche e una maggioranza che sembra esserci sia alla Camera sia al Senato. Il premio di maggioranza non ci sarebbe, ma in uno schema tripartito come il nostro toccherà a noi meritarcelo. E il premio non può essere che quello di un grande risultato, a livello nazionale e però anche «collegio per collegio».

Per quanto riguarda l'abolizione del Senato, si può abolire anche così, per arrivare a un'unica camera, oppure differenziarlo nei compiti e nelle deleghe, nonché nella sua composizione, rispetto alla Camera, ma bisogna farlo con molta cautela e linearità, come cerco di spiegare qui.

«Legalizzare l'Italia» deve diventare un obiettivo primario: le proposte più forti – per quanto mi riguarda – sono quelle di cui ho parlato recentemente in questa sede e in molte occasioni della campagna per le primarie. Mi sorprende che la questione sia ritenuta secondaria, ma solo lavorando sugli enormi limiti del nostro Paese (che spesso richiamano ad altrettanto grandi potenzialità) potremo uscire da questo pasticcio.

«L'Europa non è questa». L'Europa è il nostro orizzonte. Ma non può esserlo questa Europa. Un'Europa della destra che taglia fuori il Mediterraneo, che chiede i sacrifici ma non riconosce che vadano accompagnati da progetti di sviluppo. Che non sono solo e non sono tanto le grandi opere, ma le spese per la scuola e la ricerca, che andrebbero sottratte al conto del debito. Così come la possibilità che l'Italia si doti di uno strumento come il reddito minimo, che molti Paesi europei già hanno adottato da tempo.

Lo stesso vale per le spese militari, che devono andare incontro a un profondo ripensamento. A una prospettiva diversa, in cui l'Italia abbia un ruolo meno belligerante ma non per questo meno forte sulla scena internazionale. Un proprio ruolo e una propria specificità, determinata dalla sua geografia ma anche dalla sua storia. Una vocazione che dobbiamo ritrovare. Gli F-35 sono un banco di prova all'inizio del prossimo anno per verificare se c'è una vera discontinuità con l'impostazione che ereditiamo e che a parer mio è venuto il momento di superare.

Insieme alle riforme, alla legalità, alle proposte in vista delle europee, volevo richiamarvi al tema dell'ambiente, in particolare dei rifiuti, del contrasto al consumo di suolo e dell'energia. Dal nostro discorso non deve mancare mai un'attenzione strategica all'ambiente, alle reti, all'efficienza energetica, al contrasto maniacale degli sprechi, prima di tutto in campo ambientale. C'è da estendere a tutto il territorio nazionale la gestione virtuosa dei rifiuti, perché si affermi il riciclo e il riuso.

Su tutte queste 'partite' ho presentato insieme a un gruppo di parlamentari una serie di progetti di legge, che sarei felice diventassero patrimonio di tutto il partito. Verso una conversione ecologica che è sorprendentemente esclusa dal dibattito politico di questi tempi. E invece sarebbe opportuna. E invece sarebbe necessaria.

Oltre a ciò, torneremo su tante altre questioni che abbiamo sollevato, pur sapendo che sarà difficile affrontarle così stando le cose. E penso ai diritti civili e alla riforma della legislazione sull'immigrazione.

Tanti auguri di buone feste e di buoni propositi per il 2014, all'insegna dell'amicizia, della lealtà e del pluralismo,

pippo

P.S.: le sorprese vere del grande social network che si è creato intorno alla nostra campagna per le primarie saranno rivelate il giorno dell’Epifania. Ci sarà parecchio da fare e vorrei che vi sentiste fin d’ora protagonisti di questo percorso che riparte, come avevamo promesso di fare.

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