Leggo che si contano i segretari provinciali alla luce delle mozioni nazionali. Lo stanno facendo soprattutto i sostenitori di Cuperlo, preoccupati per il risultato delle primarie, che rischia di essere meno esaltante per loro di quanto possono ottenere all’interno del ‘corpo’ tradizionale del partito. Fantastico. Non si era detto che i congressi locali non avrebbero avuto un collegamento diretto con gli equilibri nazionali? Non si sono fatte in molte province scelte unitarie per non spaccare il partito? Non si sono chiesti i voti anche di altri, che magari a livello nazionale faranno scelte diverse? Non si diceva di far partire il congresso dal basso per evitare condizionamenti?

E poi ci sono le tessere: dopo averle fatte senza pudore – clamoroso il caso degli albanesi ad Asti, perché non ci sono solo denunce da Sud – ora tutti dicono che sarebbe stato meglio comportarsi diversamente. E ci si accusa a vicenda. Prima si ottengono i risultati anche con metodi discutibili, poi si festeggia un risultato riferendolo a schemi nazionali, poi si contesta il sistema delle tessere.

Alle primarie spero che saranno premiati altri comportamenti e altre prese di posizione. Che arrivano prima, quando servirebbero, non dopo, quando sono servite già, ma in un altro senso.

Poi non fa niente se i giornali sono pieni di denunce, sottovalutate quindici giorni fa. Si fa tutto per il bene del Pd e del Paese, giusto?

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