Mentre Epifani dice che cercherà Renzi per trovare un accordo sulle regole (dopo quattro mesi ci riduciamo agli ultimi quattro giorni e a un confronto a due), mentre Letta se la prende e dice che non farà da parafulmini, mentre si parla di indici e di medi per dimostrare la trasparenza del voto (capite quale fiducia ispiri la politica?), Daniele Panzeri mi e ci richiama ad altre domande e altre risposte.

Stamperò il suo post e lo terrò sul comodino, perché non voglio essere travolto dalla quotidianità, non penso sia giusto ridurre il senso del mondo intero all’ultima agenzia, non mi interessa parlare d’altro, come evidentemente fa chi non segue le istruzioni di Daniele.

È soprattutto sul primo punto che si farà, a mio modo di vedere, il Congresso. Il tema è quello della rappresentanza e della fiducia, della sovranità dei cittadini, dei luoghi delle decisioni sui nostri soldi ma soprattutto sulle nostre vite. Insieme a questo c’è l’Europa, la promozione dei diritti e un modello di sviluppo che va ripensato.

Daniele parla di lavatrici. Ieri pomeriggio ero, guarda caso, a Marzabotto, a trovare un imprenditore che delle lavatrici da buttare recupera il 98% del materiale. È una coincidenza, ma in fondo non lo è. E non lo è il fatto che ieri stessi parlando con un sindacalista dei metalmeccanici, a Verona, dove il gruppo Riva ha imposto la serrata e dov’è in difficoltà però tutto il comparto. E tutto sommato non è casuale nemmeno la telefonata dell’altra sera, alla radio, in cui un elettore del Pd mi rimproverava che il Pd stesse parlando da mesi di regole (che poi ancora non ci sono).

Daniele, insomma, ha ragione. E basta. E il Congresso vincerà – proprio così, il Congresso, non i singoli candidati – solo se delle cose che dice Daniele si parlerà.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti