Settanta senatori scrivono, tredici deputati rispondono.

Da una parte, lettiani e bersaniani di larghe intese ma anche di stretta osservanza, dall’altra, un gruppo ispirato soprattutto da parlamentari renziani.

Il tema è: ieri abbiamo fatto bene, oppure ieri abbiamo fatto male? E si attaccano quelli che non sono d’accordo, dando dello sciacallo o della merda (letteralmente), oppure si difendono?

A me pare che siamo come al solito molto lontani dalla questione vera, che è banalmente politica: siamo al governo con Berlusconi, Berlusconi ha problemi con la giustizia e si difende con la sua forza politica. E tutto questo a uno del Pd non va bene o, secondo me, non dovrebbe andare bene.

Gli elettori del Pd, che hanno la pelle sensibile e dopo il “trattamento 101” sottilissima, vorrebbero un atteggiamento più sostenuto, che però i parlamentari del Pd non si possono permettere, perché altrimenti cade il governo.

E in questo quadro, l’episodio di ieri, episodio minore nella vita parlamentare (caricato però per tutto il giorno dalla pesante propaganda del Pdl, altrimenti ci prendiamo in giro, cari senatori), diventa un passaggio delicatissimo e importantissimo.

Non c’è molto altro da aggiungere. Perché, oltre alle lettere dei parlamentari, in questi giorni è il caso di leggere le lettere dei cittadini. Non ditemi che scrivono solo a me.

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