C’è molto scetticismo intorno alla via di riforme costituzionali che il governo e la sua maggioranza hanno inteso intraprendere, anche se ovviamente non si tratta più della convenzione di cui si parlava giorni fa, ma di qualcosa di molto più ragionevole.

In merito alla mozione di maggioranza oggi in votazione a Camera e Senato relativa al processo di riforma costituzionale, pur apprezzando i miglioramenti introdotti rispetto all’impianto originario, manifestiamo le seguenti preoccupazioni:

1. la deroga alla procedura di revisione costituzionale rappresenta un oggettivo problema e un pericoloso precedente;
2. l’estensione delle materie soggette a riforma cui si fa riferimento nella mozione configurano una riscrittura sostanziale della seconda parte della Costituzione la quale semmai esigerebbe un sensibile rafforzamento del sistema delle garanzie procedimentali;
3. è quanto meno discutibile che siano le Camere a chiedere al Governo di impegnarsi a varare un disegno di legge costituzionale che introduca una tale deroga su materia eminentemente parlamentare quale quella della procedura di revisione costituzionale;
4. sulla questione della forma di Governo è indispensabile che il lavoro istruttorio del Comitato sia preceduto da un dibattito e un indirizzo del Parlamento;
5. nella parte finale del dispositivo si prospetta anche l’ipotesi, dalla quale dissentiamo, di un solo progetto di riforma complessiva anziché, come si richiederebbe, di provvedimenti distinti per titoli e materie sui quali, in Parlamento, possano liberamente prodursi maggioranze non precostituite e diverse in ragione dei singoli, specifici oggetti. Del resto, tutti i quattro “saggi” nominati dal Presidente Napolitano che si sono occupati della questione, su questo punto concordemente, hanno prospettato, a conclusione dell’iter, referendum confermativi “distinti per singole parti omogenee”;
6. nel testo della mozione si stabilisce un nesso tra il buon esito delle riforme costituzionali e, a valle, l’eventuale e conseguente riforma delle legge elettorale, con il concreto rischio della ennesima, deprecabile stabilizzazione del “porcellum”, in aperta contraddizione con il solenne impegno da tutti proclamato della sua cancellazione.

on.​ MONACO Franco
sen. ​ALBANO Donatella
sen.​ AMATI Silvana
on.​ AMATO Maria
on.​ BINDI Rosy
on.​ BOCCUZZI Antonio
on.​ BURTONE Giovanni
sen.​ CANTINI Laura
on.​ CAPOZZOLO Sabrina
sen.​ CASSON Felice
sen.​ CHITI Vannino
sen.​ CIRINNA’ Monica
on. ​CIVATI Giuseppe
sen.​ COCIANCICH Roberto
sen.​ CORSINI Paolo
on.​ COVA Paolo
on. DECARO Antonio
sen.​ DI GIORGI Rosa Maria
on.​ DI MAIO Marco
sen.​ DIRINDIN Nerina
sen.​ FILIPPI Marco
on. GADDA Maria Chiara
on.​ GALLI Carlo
sen.​ GINETTI Nadia
on. GRIBAUDO Chiara
sen.​ LO GIUDICE Sergio
sen.​ MARINO Mauro Maria
on. ​MARZANO Michela
sen. ​MATTESINI Donella
on. ​MATTIELLO Davide
sen.​ MINEO Corradino
on.​ MIOTTO Margherita
on.​ NICOLETTI Michele
sen.​ ORRU’ Pamela
sen.​ PADUA Venera
on. ​PARIS Valentina
on.​ PASTORINO Luca
sen.​ PEZZOPANE Stefania
on.​ PREZIOSI Ernesto
sen.​ PUPPATO Laura
sen.​ RICCHIUTI Lucrezia
on.​ ROTTA Alessia
on. TENTORI Veronica
sen.​ TOCCI Walter
on.​ ZAMPA Sandra
sen. ​ZAVOLI Sergio

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