Certo: per condurre un dialogo ideale, un’azione di tale impegno, è necessario un partito che sia continuamente, e diffusamente, capace di collegarsi a tutte le spinte potenziali positive che maturano nella società e di organizzare un movimento in cui siano uniti immediatezza e prospettiva. Ecco, mi sembra, il senso profondo del partito nuovo… : partito appunto di avanguardia e di massa, che è coscienza critica della classe ed al tempo stesso avanguardia reale delle masse, del popolo, della nazione. Partito che non sovrappone dall’esterno e dall’alto una coscienza politica a un movimento di massa elementare, ma fa maturare tale coscienza politica nel movimento e dal movimento. Per queste ragioni e caratteri — mi sembra — l’esigenza della discussione, della ricerca, della democrazia interna sono stati sempre così vivi nel nostro partito: e non in antitesi all’azione di massa, ma come strumento di azione di massa; e non in antitesi all’unità, ma come strumento di una unità, che non si esprima solo in un voto o in un’adesione generica, ma diventi quotidianamente operante. E perciò comprendo bene l’invito ed il monito di Longo a tutti quanti noi, a non ridurre il partito ad un club di discussione, ad unire sempre la libertà di dibattito all’impegno convinto nell’azione. E ad esso mi sento di aderire senza riserve.

(dal famoso discorso di Pietro Ingrao sul diritto al dissenso, al Congresso del 1966)

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