Marina Terragni ha scritto un post che condivido molto. Anzi, lo sottoscrivo, parola per parola.

L’attuale classe dirigente di quel partito ha molte colpe, ha tardato a capire, non si è adeguatamente rinnovata, il ricambio è stato timidissimo, è protagonista di parecchio malgoverno – penso per esempio alla Liguria, che conosco bene – , non ha fatto la legge sul conflitto d’interessi, etc. etc., tutte cose su cui è difficile non convenire. Ma per fare fuori Bersani e tutti gli altri c’è un congresso, in programma se non erro per il 2013.

Il Paese non c’entra con le beghe interne al Pd, ed è ingiusto che gliele si voglia fare pagare. Al Paese non interessa che si faccia fuori Bersani – non più di quanto sia interessato a vedere fatto fuori pure Renzi, che fa politica anche lui fin da quando era un ragazzino – . Al Paese interessa che da tutta questa infilata di primarie e secondarie in ogni schieramento esca un premier con una squadra di governo davvero capace di condurlo a una rinascita materiale e morale, secondo principi di equità e giustizia.

La stella polare deve essere questa. Non è un derby. Qui non sta giocando nessuno.

Ecco, la penso così. E penso che oltre a «far fuori» qualcuno, tema che appassiona soprattutto le tifoserie, ci dobbiamo porre tutti, ora e nei prossimi mesi, un’unica domanda: quale governo dare a questo Paese e con quale cultura politica il più grande partito italiano lo sosterrà. Con quali obiettivi e quale stile, con quali riferimenti valoriali e quale sguardo sull’Italia, sull’Europa, sul mondo.

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