Ne avevo già scritto qui e ne ho parlato nella prima parte delle 10 cose. Se ci ritorno è perché mi pare che sia un passaggio fondamentale.

La domanda è semplice: davvero non c’è nessuno che pensa di salvare lo schema del bipolarismo e provare a costruire un centrosinistra di governo, nella politica italiana?

Per una volta riusciamo a non pensare ai leader (ai fotografati di Vasto, per primi), ma a chi guarda e vota, ovvero agli elettori? Non riusciamo a discuterne, in una qualche sede, e provare a capire quello che si può fare insieme, come si sta facendo in tutte le giunte in cui amministriamo, insieme, a cominciare da Milano (do you remember Pisapia?) e a parte forse la mitica Macerata del famoso modello?

Perché non credo proprio che i sostenitori del centrosinistra siano entusiasti di uno schema che divide lo schieramento per sperimentare delle forse alleanze (c’è chi dice prima, chi dice dopo le elezioni) che non hanno limiti e confini precisi e che rendono tutto così incerto e indecifrabile che rischiamo davvero, soprattutto se passerà il prosciuttum, il nuovo sistema elettorale di cui si vocifera, di perdere parecchi consensi.

Lo chiedo per l’ultima volta, e vorrei che ci fosse un segnale di responsabilità da parte di tutti. Perché possiamo vincere, e non capisco davvero perché dovremmo pareggiare.

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