Sfiderei Grillo oggi a singolar tenzone. Lasciandogli la scelta dell’arma, del luogo e dell’ora. E dei temi.

Meglio farle al mattino presto, certe sfide. Meglio discutere direttamente. Senza infingimenti, come si dice in politichese.

Personalmente, ci ho provato. Ero in uno studio televisivo, Grillo teneva un comizio – ironia della sorte – nella mia città (dove, per la cronaca, ha ottenuto un buon risultato, il M5S, e ora abbiamo un sindaco del Pd).

Abbiamo provato a interloquire, in quell’occasione: gli ho chiesto, rispettosamente, quale sarebbe il programma economico del M5S. Perché ero curioso. Del resto, sapevo. E parecchio. Ma siccome si stava parlando di economia, mi pareva giusto domandare.

La risposta di Grillo, che ha tagliato corto, andando via, è stata: si legga Stiglitz e la sua prefazione a una mia pubblicazione.

L’avevo letta e leggo Stiglitz. Ma non mi pare una risposta.

Vorrei risparmiarmi il rimbalzo delle dichiarazioni («sei morto», «stai sereno» e cose così) e vorrei evitare, per una volta, il paradosso di Nori (che per altro potrebbe essere arbitro, della sfida, non avendo optato per nessuno dei due contendenti).

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