Per capire come possiamo proseguire con l’operazione #liberalasedia, mentre Formigoni ci parla stizzito di ricevute e di vacanze caraibiche con il suo carissimo (any sense) amico Daccò, due indicazioni molti semplici.

La prima è prendere spunto dall’iniziativa promossa dal circolo milanese O2Pd, lunedì 23 aprile, alle ore 21 (qui troverete tutte le informazioni che vi servono): «Il paziente non può aspettare. Oltre gli scandali della sanità lombarda», con la partecipazione, tra gli altri, di Marco Alfieri, giornalista della Stampa e autore del libro (in uscita) Angeli, demoni e soldi pubblici.

Insomma, la prima ricetta è la seguente: informare, controinformare, demistificare la qualità amministrativa della Lombardia vantata da Formigoni si può. E si deve farlo ora, per far cadere l’ultimo degli improbabili argomenti del quasi-ex-presidente della Regione: l’argomento dell’«eccellenza nonostante il malaffare».

In secondo luogo, per portare fuori dai confini milanesi la protesta-proposta di cambiamento, l’occasione d’oro è rappresentata dalle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. In Lombardia si vota in molti Comuni, a cominciare da Monza e Como. Lo spirito di #liberalasedia deve aleggiare sulle nostre campagne elettorali. Le sue ragioni profonde devono essere riprese e rilanciate, anche a livello locale. E la vittoria del centrosinistra può diventare un messaggio definitivo spedito all’ultimo piano dell’alto palazzo. Per cambiare la giunta, ma soprattutto per cambiare la politica, in Lombardia, a tutti i livelli.

Da ultimo, il Pd si sta attrezzando: e la riunione del gruppo di lunedì stabilirà le prossime mosse. Perché oltre alla denuncia, ci deve essere il progetto. E le due cose, in Lombardia, devono andare insieme.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti