In questo momento, in aula, stiamo discutendo delle dichiarazioni dell’assessore La Russa sugli omosessuali.

La Russa aveva parlato di «lobby gay», «una specie di massoneria o di setta». Gli omosessuali, secondo l’assessore di Formigoni, «nella maggior parte dei casi sono malati ed è una malattia da cui si può uscire e possono essere curati». «C’è il depravato, certamente, poi c’è chi, c’è anche chi è affetto da questa malattia: ma non è una cosa che sto dicendo io, e lo sapete benissimo, per la prima volta o è una novità assoluta», aveva proseguito l’assessore. Citando Povia, anzi «il mitico Povia».

La Russa, in questo momento, in aula, fa lo sbruffone. Dice che sente «chiacchiere», da parte dei consiglieri. Non pare intenzionato a chiedere scusa alla comunità gay, né all’istituzione che dovrebbe rappresentare. Degnamente.

P.S.: c’è un precedente, quello di Prosperini. Lui, almeno, si era (un po’) scusato. Ed era Prosperini.

P.S./2: La Russa alla fine decide di replicare. Parla di «esibizionismo» (che non gli piace e che gli sembra «patologico». Non precisa, né corregge, anzi conferma le sue dichiarazioni. «Una posizione tollerante e rispettosa», dice, definendo la propria. L’esibizionismo gay è eccessivo per La Russa, parla di «certi settori della comunità gay» che intendono «prevaricare chi ha diversi costumi sessuali». La sua è una campagna di tolleranza contro l’intolleranza di alcuni gruppi gay, insomma, spiega a consiglieri attoniti (almeno da questa parte). Si permette di parlare anche di Dalla, per non farsi mancare niente. La sua accezione di «lobby» è neutra (peccato che sia stato lui ad associare il termine a «massoneria» e «setta»). I Pride non piacciono a La Russa, perché sembrano voler colpevolizzare gli eterosessuali. L’assessore le polemiche le voleva evitare, dice: eppure, ribadisce, si trattava di frasi provocatorie (se voleva evitare le polemiche, poteva evitare le frasi provocatorie). Poi La Russa si lancia in una riflessione di notevole spessore: «Il giorno in cui non ci fossero più coppie etero, la nostra società sarebbe destinata all’estinzione». Giuro, sta dicendo anche questo. E poi «una specie di disordine», una «deviazione», da cui si può rientrare. «Se la vivono con naturalezza, sono il primo ad accettarlo», ma ci sono psicologi che possono aiutare i soggetti che la vivono senza serenità.

Una specie di trattato. Che ha dell’incredibile. E, per quanto mi riguarda, del vergognoso.

P.S./3: il voto di Pdl e Lega è contrario alla mozione di censura. Tutti compatti, anche – soprattutto – quando ci sono da valutare passaggi di inciviltà come il presente.

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