Salgo su un taxi, in ritardo, per entrare in Area C.

Il tassista azzarda, desumendo la mia qualifica dalla destinazione, che io sia un giornalista. Con totale sprezzo del pericolo, preciso: sono un consigliere regionale. E aggiungo, ormai pronto al sequestro: del Pd.

Lui spiega che ha comprato la licenza nel marzo dello scorso anno, per 200 mila euro. Che lavora poco, perché c’è la crisi (domenica, ha fatto solo 30 euro, ricorda). Che c’è un disegno preciso, che è far comprare a un grande gruppo (parla di Marcegaglia e Montezemolo, con aria ammiccante) millemila licenze, e poi darle agli extracomunitari (testuale).

Gli giro la proposta Boeri-LaVoce (la trovate qui e ancor prima qui), che consiste in sostanza nel finanziare la perdita di valore delle vecchie licenze (nel suo caso, per altro, la licenza è recentissima) con l’emissione di nuove. Consentendo a chi non ha avuto il tempo di ammortizzare una spesa colossale, di evitare una grossa perdita.

Lui si gira, al semaforo di Porta Venezia, e mi dice: «passasse una cosa così, le farei da autista. E non sono nemmeno di sinistra».

Forse la soluzione c’è, non vi pare?

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