Prosegue il liveblogging dall’assemblea nazionale del Pd.

13.30. Di fronte alla fiducia, chiesta da Bersani, e all’impegno di celebrare le primarie, dato per acquisito anche da Rosy Bindi, non abbiamo chiesto il voto sull’ordine del giorno. La platea non era numericamente rappresentativa dei delegati, tra l’altro. Quello che abbiamo chiesto è però che il lavoro del partito inizi ora, senza perdere un altro anno di tempo e senza adottare argomenti di nessun fondamento, come quelli adottati da Bindi, Finocchiaro e Marini. Ho poi ricordato che il nostro lavoro è prezioso, che raccoglie le elaborazioni di diverse sensibilità e che può servire come base di partenza della direzione. Bersani faceva sì, sì con la testa, e Bindi in conclusione ha assunto gli impegni che chiedevo nel mio intervento.

Sarebbe meglio votare e non mettere la fiducia su questioni di cui si è parlato in varie interviste, procedendo a regolamentare quello che ancora non lo è e a definire un percorso chiaro, trasparente e rigoroso che rispetti non solo la fiducia del segretario, ma anche quella degli elettori.

I modi in politica contano, e spesso corrispondono anche ai contenuti e alla sostanza. E il pregiudizio che si respirava nelle prime file per una proposta che tutti dicono di sostenere, dà l’idea di una certa ipocrisia che ancora attraversa il Pd.

13.15. Noi non possiamo dar l’idea che si facciano le nostre robine, e tutto vada avanti così, dice Bersani a proposito delle primarie. Se avessimo fatte le primarie l’altra volta, Berlusconi avrebbe comunque nominato i suoi. Per le primarie, garantisco io, non c’è bisogno di votare o di discutere di regolamenti.

13.13. Chi ti loda (loden?) di più, non è detto che ti voglia bene davvero, ha detto Bersani a Monti.

13.10. Ferma per strada noi, chi ha visto allungarsi il tempo per andare in pensione. E noi dobbiamo essere a disposizione. E giù per li rami, rispondere a chi chiede conto di quello che si vota in Parlamento.

13.07. Sbloccare la Sicilia, subito. Anche con i prefetti.

Ma noi non siamo presenti nel governo regionale, caro segretario? Come mai Lombardo non ci ascolta?, si chiede una signora nelle vicinanze.

13.05. Liberalizzazioni le abbiamo fatte noi, al governo.

13.02. Adesso però anche basta con la birra.

12.54. Birra pagata, con scontrino, dice Bersani. Noi siamo con Monti, senza se, senza ma e con le nostre idee. Diciamo bene della seconda fase di Monti, proporremo di fare di più, promette Bersani. Un po’ troppo spesso c’è il rinvio a soluzioni non immediate.

Viene da pensare che anche il nostro ordine del giorno non deve essere trattato così, con il rinvio a soluzioni successive.

12.53. C’è un deficit politico, a livello europeo, dice Bersani. Torna il tema del progetto nostro.

12.51. Bersani: qui non si fa cabaret. Bersani celebra l’assemblea, senza notare che vi partecipano solo un quinto dei delegati. Piccolo problemino di nessuna importanza.

12.50. Dopo Bersani si discuterà dell’ordine del giorno sulle primarie per i parlamentari.

12.45. Presentazione del progetto “Circoli in rete”.

12.42. È il momento degli italiani all’estero.

12.40. Bersani dovrebbe parlare all’una. Mancano solo due interventi. Un’ondata di influenze, diverse per correnti, ha falcidiato i big.

12.30. Fassina presenta la posizione del Pd sul Lavoro. E ringrazia tutti, esprimendo solidarietà a Ichino per l’aggressione di ieri. Si parte da Europa, perché lavoro è questione macroeconomica. Disboscamento contratti, semplificazione ma non contratto unico (un contratto a vocazione maggioritaria, dice), salario minimo. Incentivi alla stabilizzazione, anche. E poi la riforma degli ammortizzatori sociali. Noi abbiamo un’agenda autonoma rispetto a quella del governo Monti.

Gira voce che i delegati presenti siano meno di duecento, questa mattina. Ora chiederemo dati precisi.

Faccio una pausa per decidere come organizzare il voto sull’odg.

11.10. Tocca a Vassallo. Partita che ci riguarda, è ricostruzione della credibilità della politica. Le province, per esempio. Il sistema bicamerale va superato. Quando si deve fare in fretta, si decide in una sola commissione delle due camere. E poi il sistema elettorale: tornare ai collegi uninominali, con sistema bipolare, consentendo ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti. In questo senso, dobbiamo dare un segnale oggi: noi siamo già pronti con le primarie per i parlamentari. Decidiamolo ora.

11.07. Pollastrini: una promessa morale, ci vuole, citando Ciampi. Popolo, disagi, indignazioni, dobbiamo aprire a Sel.

10.48. Odg primarie molto minuzioso e regolamentato, si può fare una commissione magari, dice Scalfarotto. Ivan cita un tweet di Barca, che gli risponde subito. Stare di più sui social network, consiglia.

10.47. Tocca a Scalfarotto. Orgoglioso di Monti. Tra circa un anno si vota, ricorda Ivan. È cambiato il menù della politica. Finalmente parliamo di politica. Paese sobrio, platea sobria e più attenta del solito. Compattezza del gruppo dirigente, e ragionevole ottimismo. Messaggio solido e intelligente, dice Scalfarotto. Cita un tweet di Sarubbi.

10.45. Partito magnete, dice Letta, che giunge così al settantesimo simbolo del suo intervento.

10.42. Il grasso si sta esaurendo, nella vita economica del Paese. Welfare familiare si sta esaurendo. Il Pd è lo strumento giusto, che ha resistito alle tentazioni centrifughe.

Il problema forse sono le tentazioni centripete, nel senso di Casini, dice il mio vicino.

Sala molto piccola, si riempie solo ora. Sarebbe interessante sapere quanti dei 1000 delegati abbiano partecipato ai lavori.

10.39. La politica del sindaco Vassallo, dice Letta.

Nessuno parla di Congresso, meglio farlo sui giornali, no?

10.28. Semina e raccolto, Letta propone tre obiettivi: dobbiamo diventare il più grande partito ambientalista europeo (già sentita, dove l’avrà Letta?) e continuare ad essere il partito degli amministratori locali, non come categoria, ma come presidio del territorio; diventare il partito dei produttori e dei lavoratori: chiediamo al governo di risolvere il problema dei pagamenti della P.A. alle imprese; il più grande partito italiano dei genitori, degli insegnanti e dei professori. Scuola al centro.

10.25. Linguaggio della verità, dice Letta. Avevamo ragione noi, anche se passavamo per menagramo. È finita la stagione della fattoria degli animali, in cui qualcuno è più uguale degli altri. Semina e raccolto, come diceva Bersani.

10.23. Il Pd è un country party, il partito del Paese. Letta ringrazia Bersani, per avere anteposto le ragioni del Paese alle proprie ambizioni personali e a quelle del Pd. Il governo Monti non è una quaresima, ma una primavera. Se Monti fallisce, ci guadagnano Pdl e Lega.

L’impostazione di Letta è molto lontana dai toni dell’intervento di ieri di Rosy Bindi.

10.22. Letta: i sondaggi dicono che ci avviciniamo ai risultati del Pd di Veltroni.

10.19. Letta critica Lombardo, che giustifica i forconi. Peccato che noi con Lombardo governiamo. Ma è un dettaglio.

10.15. Mina Welby raccoglie le firme per un odg contro i manifesti abusivi e i conseguenti condoni. Lo abbiamo firmato in tanti, ma probabilmente non sarà votato, perché è fuori tempo massimo.

10.10. Si va verso l’assunzione dell’odg per le primarie per i parlamentari. Oltre al riconoscimento politico della nostra proposta, abbiamo chiesto tempi certi per l’approvazione del regolamento da parte della direzione. La notizia è: le primarie per i parlamentari si faranno.

10.05. Parte Enrico Letta.

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