Parte il Giro della Padania. Il giornale della Lega commenta così:

«Pensateci, dar vita ad un nuovo progetto, articolato in questo caso su cinque tappe e poi sulla pedalata cicloturistica Monviso-Venezia, in un periodo difficile per l'economia è di per sé un capolavoro».

In effetti, per un partito politico, dopo i ministeri al Nord, un altro colpo micidiale.

L'ideatore è sottosegretario al ministero dell'Interno. L'assessore allo Sport della Regione Lombardia dice che la «Regione Lombardia vuol essere protagonista». assicurando la propria presenza in tutte le tappe. Dobbiamo immaginare in rappresentanza di Roberto Formigoni e della sua giunta.

Scrive il Corriere: «i connotati politici, a partire dal nome non sono pochi: maglia verde al leader della corsa, partenza da Paesana (Cuneao) dove la settimana successiva, a Pian del Re, Bossi preleverà l'acqua delle sorgenti del Po in un'ampolla, e percorso che da Ovest a Est si dirige verso Venezia».

Pare che ci sarà anche la maglia tricolore di campione d'Italia. Il corridore che la indossa, Giovanni Visconti, spiega però che per lui «la Padania non esiste».

Ovviamente, secondo gli organizzatori, la politica non c'entra: vogliamo solo promuovere il territorio, «non vogliamo mischiare bicicletta e politica».

Giusto. Davvero impossibile equivocare, in questo caso.

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