Mi hanno chiesto chi sono i nuovi Mille. E ho risposto che i nuovi Mille dovrebbero essere i nuovi parlamentari.

E se fossero Cinquecento, poi, non sarebbe male, perché anche Cinquecento sono sufficienti.

E se fossero giovani, questi Cinquecento, almeno un po', assomiglierebbero di più al modello originario. Perché i Mille erano soprattutto ragazzi, come ho ricordato qui, durante il viaggio dell'Unità e nel mio piccolo Manifesto.

E se davvero il prossimo Parlamento fosse, come sostiene qualcuno, un'assemblea costituente, dovrebbero esserci le energie migliori del Paese. E una rappresentanza sociale e culturale capace di dare voce a tutto il Paese: perché tra i Mille c'erano commercianti, capi stazione, medici, scrittori, possidenti (sic), avvocati non ad personam, macchinisti, falegnami, fornai, pescatori, ebanisti. Anche un fotografo, per documentare tutto quanto.

Ci sarebbero i Cacciatori delle Alpi, in rappresentanza di un Nord che si fa carico dell'intero Paese, un Nord capace di addentrarsi nel Mediterraneo rimanendo strettamente collegato all'Europa.

Ci sarebbe la politica, non solo quella dei partiti, perché la politica non è solo quella dei partiti. Ci sarebbero le professioni e le professionalità. Ci sarebbero i conflitti, ma non quelli che riguardano gli interessi, no, quelli attraverso i quali cercare la soluzione nell'interesse generale. Ci sarebbe il merito, ovvero le persone capaci di entrarci, nel merito.

Ci sarebbero i ragazzi del Sud, che ancora oggi sono Mille all'incontrario, alla ricerca di fortuna in altre regioni, perché quello da cui provengono sono in una situazione spesso straziante.

Poco più di Cinquecento furono anche i deputati dell'Assemblea Costituente, guarda caso.

C'erano, per la prima volta, le donne, tra i Costituenti (tra i Mille, com'è noto, non andò così). Questo a ricordarci che non è tanto questione di quote rosa, ma di una politica che cambia, in profondità. E che sia delle donne tanto quanto è stata finora degli uomini. In esclusiva.

Ecco, come mi immagino i Mille di oggi. Volevo dire i Cinquecento.

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