Pare che gli ultimi sondaggi dicano che il Pd ha superato il Pdl. Tempo fa parlavo di sorpasso ed ero accolto dalle solite ironie. Eccolo, il sorpasso.

Poi leggiamo dell'imbarazzo del Pd al Sud. A Napoli, pare che la «dieta» chiesta da D'Alema si stia traducendo nella decisione di non partecipare alla giunta di De Magistris. Un grave errore, l'ennesimo di una serie infinita, che la dice lunga sul lavoro da fare per unire il centrosinistra.

In Calabria, intanto, c'è una mezza rivoluzione. In attesa che arrivino i caschi arancione, si sta muovendo qualcosa, a partire dalla già rossa Cosenza, soprattutto tra i giovani, in un partito che è scivolato abbondantemente sotto al 10%.

In Sicilia, gli strateghi stanno cercando di rilanciare un progetto politico con Lombardo (sul serio), mentre sarebbe opportuno provare a lanciare una sfida carica di senso politico.

Il presidente Enrico Rossi dalla Toscana, infine, attacca, dalle colonne dell'Unità, quella che chiama «rottamazione» e spiega che i sindaci sono giovani perché hanno in media 53 anni (come se 53 anni fossero pochi, tra l'altro: ragazzini, in effetti). Nel conto, sono citati De Magistris e Zedda, mentre il Pd aveva candidato Morcone e Cabras (per dire). In più, mentre rifiuta quella che lui chiama «rottamazione», Rossi parla di fine di un ciclo, che riguarda anche il centrosinistra, e della necessità di un profondo «ricambio». Cosa pensa che sia, la «rottamazione», se non proprio questo? Partecipazione (primarie per scegliere i parlamentari, la prossima sfida) e ricambio di una classe politica che ha governato per tanti anni la sinistra italiana?

Forse, invece di discutere attribuendo agli altri posizioni che non hanno mai sostenuto (all'insegna del classico argomento dell'uomo di paglia), bisognerebbe ascoltare un po' meglio quello che dicono. E di proseguire sulla strada che hanno segnato gli elettori, non certo i dirigenti.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti