Ora, l'accusa nei confronti del collega consigliere leghista di Pavia era circostanziata: non è laureato e l'unica cosa che risulta è una laurea online in Nicaragua, sosteneva un cittadino. La sua risposta (inviata ai militanti della Lega) è fantastica, perché – oltre a chiudersi con la «stima padana» di sempre – non chiarisce proprio nulla. Parla di «politica dello sputo» (variante padana della «macchina del fango») e non dice alcunché circa il corso di studi in questione. E se la sua laurea esiste, ad esempio, se è valida in Italia, se consente al consigliere di esercitare la propria professione. Cosette così. Dal valore legale al valore leghista del titolo di studio, per capirci.

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