Ieri sera, alla cena democratica di Osnago, Lecco, una signora mi dice: «Ma perché lei fa parte degli spaccatori?». Il marito: «No, si dice rottamatori». Spiego, come faccio circa una cinquantina di volte al giorno da due mesi, che non siamo «rottamatori», ma che vorremmo solo il rispetto dello Statuto del Pd. E tante altre belle cose che ci piacerebbe fare nel nostro partito. Un amico della coppia, dall'altra parte del tavolo, mi interrompe a metà della riflessione (a prescindere, per così dire) e mi dice: «andate avanti che andate bene». La discussione prosegue.

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