Non affidarsi è meglio. E Bossi, che dovrebbe andarsene schifato da un governo da cui si può telefonare in Questura a piacimento (e ad personam, come al solito), dice che non è mica uno scandalo, perché gli scandali sono altri. Che uno si aspetta che Bossi parli di Cosentino e del lodo Alfano, invece:

«Logicamente – ha detto il leader della Lega – i veri scandali vengono nascosti puntando su Berlusconi. I veri scandali – ha sottolineato – sono quelli che si sono trovati di fronte quelli che hanno fatto il concorso per diventare notai e si sono trovati davanti quelli di Roma e quelli del Sud che avevano già il tema in mano. Quelli sono i veri scandali, qui hanno colpito Berlusconi per coprire e per nascondere i veri scandali del Paese».

Del resto, B non è stato furbo, come si potrebbe pensare, lo è stato troppo poco: perché la telefonata «poteva farla fare a un altro». E a chi, vi chiederete? Ma a Maroni, naturalmente. Che fa il ministro dell'Interno ed è lì apposta. All'insegna della legalità e della tolleranza zero, come sempre. O quasi.

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