Ma B ha sbagliato completamente la campagna elettorale. Sull’onda del souvenir del Duomo, pensava di aver ripreso tono e consenso. Invece, a cominciare dall’incredibile vicenda delle firme e dal piccolo particolare che il suo governo non ha fatto niente se non negare la crisi, B ora è in preda a un’iniziativa del tutto autoreferenziale. Parla solo delle proprie vicende giudiziarie e del proprio disegno presidenziale, cercando il solito plebiscito sulla sua persona. E lo troverà. Solo che sarà un’esperienza un po’ masochistica. La Lega, invece, patisce le proprie contraddizioni (ponte sullo Stretto e stretta ai Comuni, la sicurezza di cui si parla meno perché non governa Prodi, le tasse che B e Formigoni non hanno certo abbassato), ma recupererà elettori giovandosi proprio del calo del Pdl. E dobbiamo raccontare questo dissidio e quello che a livello nazionale succederà, con una destra spaccata tra un Nord con Bossi e un Centro-Sud sull’asse Casini-Fini. Quanto a noi, cerchiamo di evitare il non voto, mi raccomando, perché questa volta potrebbero esserci delle sorprese. Dall’altra parte. Il momento è propizio.

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