Da Sestu (caput mundi) mi scrivono ancora, a proposito del progetto partecipato che stanno promuovendo, molto simile a quello lanciato da questo blog per la Lombardia.


A Sestu (ancora noi) stiamo facendo lo stesso raccogliamo le idee (l’abbiamo chiamato "programma partecipato") per una Sestu futura. Un progetto per una Sestu da quì a vent’anni. Il nostro problema è questo, come fare per le persone che non usano la rete? Sentirle una per una è praticamente impossibile.


Rispondo citando un passo di Nostalgia del futuro, in cui questo argomento è ampiamente affrontato:

A Monza facemmo un esperimento di grande rilevanza. Alla vigilia delle elezioni comunali del 2007, individuammo 100 elettori delle primarie dell’Unione, un campione che venne definito «campioni della democrazia». A queste cento persone chiedemmo di partecipare a un incontro di lavoro con il sindaco, la giunta e i responsabili delle forze politiche della coalizione, per discutere insieme del bilancio del lavoro svolto e del programma del mandato successivo. Questa pratica può essere istituzionalizzata, incrociando le dinamiche dei focus group, dei sondaggi deliberativi e delle doparie. Studiando insieme come farli.

Per rispondere alla domanda, credo si possa fare così. Individuare un campione rappresentativo degli elettori delle primarie di dieci giorni fa, coinvolgerli in un momento di riflessione comune, illustrando loro le ragioni del progetto partecipato.

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