È l’acronimo di treni a bassa velocità. Quelli che preferisco. Perché l’Eurostar è troppo asettico, mentre i vecchi regionali sono fantastici. Su quello dove mi trovo ora, un display indica la velocità di crociera, l’ora di arrivo e, soprattutto, i minuti di ritardo (erano quattro, son diventati sei). Fa tutto un po’ sorridere. Come prendere un regionale diretto a Viareggio, dove tutti vanno per fare il bagno, mentre a me tocca lavorare (si fa per dire). Pendolari e vacanzieri uniti su un tbv. È proprio estate. P.S.: e siccome è estate, forse si potrebbero chiamare Tvb, i treni che portano al mare. Piano piano: non c’è fretta.

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